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Itinerarium Rosaliae
La nascita di Rosalia

LA NASCITA DI ROSALIA 
ca. 1128
Rosalia nacque a Palermo intorno al 1128, figlia di nobili, discendenti da Carlo Magno e dai Conti Marsi. Il padre, il conte Sinibaldo, della nobile famiglia toscana dei Sinibaldi, aveva sposato la nobildonna Maria Guiscardi, discendente di Roberto il Guiscardo, fratello di Ruggero I d’Altavilla, venendo così ad imparentarsi con i re normanni: re Ruggero II e il suo successore, Guglielmo I, “Il Malo”.

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La giovinezza alla corte normanna

LA GIOVINEZZA ALLA CORTE NORMANNA

Rosalia, il cui nome deriva dall’unione di “rosa e lilium” (in latino, “rosa e giglio”), visse nell’agiatezza presso la dimora paterna nei pressi del quartiere dell’Olivella a Palermo (dove oggi sorge l’Oratorio di S.Caterina d’Alessandria) e alla corte del re Ruggero II.
Il re, cugino della madre di Rosalia, donò alla sua famiglia un grande possedimento alla Quisquina e il Monte delle Rose in contrada Realtavilla (AG).
Da quanto narra Padre Costantino Caetani nel 1619, Rosalia fu damigella d’onore della regina Margherita, figlia del re di Navarra e moglie di Guglielmo I, il Malo (1120/1166). 

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Rosalia, promessa sposa

ROSALIA, PROMESSA SPOSA
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Si narra che, all’età di 13/15 anni, il padre, per obbedienza al sovrano, le abbia chiesto di sposare il conte Baldovino come ricompensa per aver salvato la vita al re Ruggero II dall’assalto di una bestia feroce (un “leone”, secondo la tradizione), durante una battuta di caccia. Alla richiesta del re di quale dono volesse ricevere come premio per il suo grande coraggio, si racconta che il conte Baldovino abbia risposto: “la mano di Rosalia”.

RIccardo Quartararo (1443-1506) - Santa Rosalia - 1506 - Palermo, Galleria Regionale di Pa
L'ingresso in monastero

L'INGRESSO IN MONASTERO
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Rosalia, decisa ad abbracciare la vita religiosa, rifiutò le nozze e abbandonò la casa paterna e le agiatezze della sua vita a Palazzo, rifugiandosi presso il Monastero basiliano del SS. Salvatore di Palermo (di cui oggi resta l’Oratorio) per dedicarsi ad una vita di preghiera. Un’antica pala d’altare del XIII secolo, che la raffigura in abito monacale, fa supporre si sia consacrata alla regola di San Basilio Magno, fondata sul lavoro manuale, che rafforza il corpo, la preghiera, che rinfranca lo spirito, e lo studio della Sacra Scrittura, che illumina la mente.

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L'inizio dell'eremitaggio

L'INIZIO DELL'EREMITAGGIO
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Sembra che, a causa delle continue visite della sua famiglia e del conte Baldovino che non si era rassegnato alla perdita della futura sposa, Rosalia, scritta una lettera in greco, che consegnò alle suore con una croce di legno, lasciò il monastero per iniziare la sua nuova vita da eremita. Dapprima ospite della Chiesa di Santa Maria di Palazzo Adriano (PA), si rifugiò poi in un vicino bosco dove un passo montano è chiamato ancora con il suo nome e, successivamente, in un bosco nel territorio dell’attuale cittadina di Santo Stefano Quisquina, dove visse da eremita - cosa insolita per una donna di quel tempo - all’interno di una piccola grotta.

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Vita da eremita alla Quisquina

VITA DA EREMITA ALLA QUISQUINA
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Rosalia visse da eremita per ben 12 anni all’interno di una piccola cavità carsica oggi incorporata nell’eremo a lei dedicato nel bosco della Quisquina, oltre Bivona, a mezza costa di un dirupo di circa 900 m. che domina la necropoli di Realtavilla (AG). Ad avvalorare questa tradizione esiste una scritta, trovata il 24 agosto 1624, sulla parete destra dell’ingresso della piccola grotta: “EGO ROSALIA SINIBALDI QUISQUINE ET ROSARUM DOMINI FILIA AMORE D/NI MEI JESU CRISTI IN HOC ANTRO HABITARI DECREVI”. Nella parte bassa della scritta, a sinistra, compare anche la cifra «12» che indicherebbe gli anni in cui Rosalia visse in quel luogo.

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Il ritorno a Palermo da eremita

IL RITORNO A PALERMO DA EREMITA
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Abbandonata la grotta della Quisquina, Rosalia torna a Palermo e si sofferma per breve tempo nella casa paterna, nel quartiere Olivella. Successivamente si rifugia  sul Montepellegrino, da tempo immemore ritenuto un monte sacro, presso una grotta ricca d’acqua, accanto ad un antico altare, prima pagano e poi dedicato alla Madonna. Qui Rosalia visse in eremitaggio per circa 8 anni, fino alla morte. 

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Morte di Rosalia sul Montepellegrino

MORTE DI ROSALIA SUL MONTEPELLEGRINO
1140 o 1150
Rosalia morì il 4 settembre del 1140 o del 1150, all’interno della grotta sul Monte Pellegrino. In questa data si celebra la sua memoria liturgica.

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